Scrittura e caratteri cinesi

La scrittura ed i caratteri cinesi: quali sono le caratteristiche?

scrittura su bronzo e caratteri cinesi cinesespresso
Iscrizioni oracolari su ossa corrispondenti a moderni cognomi Cinesi nel sito archeologico di Yin. Foto di wl via Flickr, licenza CC BY-SA-NC 2.0

Una credenza comune a noi Italiani, è che ogni carattere cinese sia in realtà un “ideogramma”, inteso come piccolo disegno che esprime un’idea, un concetto oppure una parola.

In realtà, non c’è niente di più sbagliato.

La lingua cinese è composta da caratteri, detti anche pittogrammi, e non da ideogrammi, da non confondere gli uni con gli altri perché i primi sono di origine Cinese mentre i secondi di origine Giapponese e si tratta quindi di due lingue diverse.

Sono pochi i caratteri del Cinese moderno che rappresentano un’idea, e quindi possono essere qualificati come “ideogrammi” e, ad ogni modo, sono scritti in una maniera oramai così stilizzata che è molto difficile “indovinarne” il significato.

Scrittura e caratteri cinesi nel tempo: i cambiamenti e le semplificazioni

Certo è che, agli inizi della civiltà Cinese, la scrittura era proprio costituita da ideogrammi. Questo ci è dato saperlo grazie alla scrittura più antica conosciuta in Cina, come già trattato in questo articolo: quella su ossa di animali, con funzione oracolare.

Questo tipo di scrittura, risalente a circa 3500-4000 anni fa, era piuttosto semplice, e molti di quei primi proto-caratteri che sono stati rinvenuti, erano semplicemente disegni incisi su ossa di animali utilizzati dagli oracoli per prevedere il futuro.

Scrittura e caratteri Cinesi si sono modificati molto, nel frattempo, ed ora i pittogrammi sono tutti di uguale grandezza, e si dividono in caratteri semplici e caratteri composti.

I caratteri semplici sono quei caratteri che non possono essere suddivisi, altrimenti perderebbero il loro significato.

I caratteri composti, invece, sono un “insieme”, un “assemblaggio” di caratteri semplici, i quali possono essere posti uno affianco all’altro, uno sopra l’altro, oppure incassati, l’uno dentro l’altro.

Ecco di seguito alcuni esempi che, a parte denotare una forte ed arcaica misoginia da parte dei Cinesi nei confronti delle donne, possono essere utili a spiegare la differenza tra caratteri semplici e composti:

女 nǚ significa “donna, ragazza, figlia” ed è un carattere semplice.

nǚ + zǐ ovvero “donna, ragazza” + “bambino, infante” formano una nuova parola, che si pronuncia hǎo, che significa “bene, buono, eccellente”, ed è un carattere composto.

安 nǚ + mián ovvero “donna, ragazza” sotto al carattere che rappresenta il tetto domestico, e che è, di fatto, un piccolo tettuccio stilizzato, formano un’altra nuova parola, che si pronuncia ān e significa “quiete, pace, calma”. La pace si può avere solo se la donna rimane sotto il tetto domestico, in casa.

nǚ + jiā il carattere della donna, di fianco al carattere 家 jiā, che significa “casa, famiglia”, formano la parola jià, che significa “maritarsi” inteso per la donna come l’andare in sposa a qualcuno. Idealmente significa: far entrare una donna nel gruppo famigliare.

姦 nǚ ripetuto tre volte, ovvero tre donne insieme, una sopra e due, una affianco all’altra, sotto, danno origine al carattere jiān che ha connotati estremamente negativi: significa “adulterio, dissolutezza, immoralità, depravazione, perversione, stupro”.

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Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.