Da Wang Ji a Ren Bao

Da Wang Ji a Ren Bao
Da Wang Ji a Ren Bao – Nella foto: statue di divinità Cinesi, immagine via Pixabay.

Proseguendo il nostro excursus su queste popolari semi divinità Cinesi (per chi si fosse perso il primo articolo, questo è il link), vediamo ora le biografie dei successivi sei Generali Celesti, da Wang Ji a Ren Bao:

7 Wang Ji Wang Ji nacque durante la dinastia Song a Rao Yang. Suo padre, Wang Su, negli anni tra il 907 ed il 910, fu un generale della città di Xiu Zhou. A quel tempo il livello di criminalità e brigantaggio era estremamente alto, tanto che il padre di Wang Ji venne ucciso, ed i banditi presero il controllo della città. I ribelli tentarono anche di uccidere lo stesso Wang Ji, mentre egli stringeva a sè il padre agonizzante. Wang Ji allora disse: “Avete già ucciso mio padre, quale altra ragione mi resta per vivere? Odio me stesso per non essere in grado di uccidere tutti voi uno alla volta, e vendicare mio padre!” I banditi, allora, scioccati e commossi da tanta pietà filiale, lo risparmiarono. Wang Ji allora portò con sé la salma del padre e si trasferì sulle montagne in eremitaggio. Dopo un lungo periodo, Wang Ji emerse dal suo isolamento per incontrare il generale Zhu Yi, inviato dall’imperatore per sradicare brigantaggio e criminalità nella zona, presso il suo accampamento. Lo scopo di Wang Ji era di condividere con Zhu Yi le sue conoscenze sui briganti che dominavano la zona, e per suggerirgli strategie per neutralizzarli. Nel frattempo, anche la madre di Wang Ji passò a miglior vita, e lui si preoccupò quindi di seppellire entrambi i genitori a Rao Yang, perché potessero stare insieme agli antenati della famiglia. Il generale Zhu Yi, una volta rientrato a palazzo, riportò la storia di Wang Ji all’imperatore, che volle conoscerlo. Wang Ji mantenne tra il 984 ed il 987 una corrispondenza epistolare con l’imperatore in persona, divenne un mandarino superando con successo l’esame pubblico e più tardi fu nominato prima funzionario del distretto di Long Xi, poi funzionario-capo di Lin He e per finire, ministro a Zhen Zhou. Caratterialmente, Wang Ji era molto erudito, aveva un carattere forte ed onesto e non aveva paura di confrontarsi con i poteri forti. A quel tempo si usava cacciare le cicogne del Fu Jian, molto apprezzate a corte per le loro piume, utilizzate per costruire la parte posteriore delle frecce. Essendo le cicogne una specie molto rara, che veniva seriamente minacciata da questa caccia, Wang Ji decise di proteggerle, proponendo all’imperatore di utilizzare le piume d’oca per rifinire le frecce, proposta che venne accettata di buon grado. Wang Ji piaceva così tanto all’imperatore che lo nominò supervisore dei suoi ministri: l’imperatore sapeva bene che alcuni suoi ministri, che vantavano un potere ben consolidato e con tanti anni di dominio su un territorio alle spalle, vessavano ed opprimevano la popolazione. Wang Ji non esitò a raddrizzare le situazioni più critiche, riformare ed amministrare al meglio quei territori, sempre seguendo la legge ed applicando la giustizia con saggezza. Wang Ji morì all’età di 59 anni.
8 Li Xu Li Xu nacque durante la dinastia Tang, a Long Xi. Aveva solo sette anni quando suo padre morì, e la sua famiglia piombò in uno stato di assoluta povertà. Incapace di allevarlo, la madre lo mandò presso un’altra famiglia, che lo accolse per crescerlo. Là fu possibile per Li Xu studiare e ricevere una buona educazione. Una volta cresciuto, Li Xu venne nominato funzionario della Corte Imperiale. Tra il 785 e l’804 lavorò come assistente dell’ufficiale incaricato della gestione dei trasporti. Tra l’806 e l’820 ci fu una gravissima carestia nel distretto di Qu Zhou, che scatenò il fenomeno del brigantaggio. I banditi si organizzarono nominando un capo, un uomo di nome Yao Zhi An, gettando la popolazione nel terrore. Nel 807 Li Xu guidò i suoi uomini contro i banditi che infestavano Zhou Men, combattendoli con veemenza. Tuttavia Yao Zhi An ebbe la meglio, e Li Xu fu fatto prigioniero. Mentrei banditi procedevano verso nord per attaccare la capitale, l’esercito imperiale riuscì a sconfiggerli definitivamente. Come risultato, Li Xu venne salvato e ricevette onori ed encomi per il suo coraggio e l’imperatore decise di premiarlo per il suo eroismo. Li Xu continuò a fare del bene, dedicandosi alla beneficienza, senza troppo clamore e cercando di usare la sua influenza per alleggerire il peso delle tasse sul territorio. La sua popolarità, sebbene fosse una persona schiva, era comunque molto alta sul territorio, perché tutti erano in grado di riconoscere le cose buone che aveva fatto per migliorare la qualità della vita degli abitanti.
9 Liu Wang Liu Wang nacque durante la dinastia Ming a San Wan Wei, era uno studioso molto determinato, onesto e dotato di grande forza di volontà. Liu Wang era molto zelante e scrupoloso nella protezione e salvaguardia delle frontiere, compito che gli era stato affidato dalla Corte. Tra il 1465 ed il 1487 i Tartari causarono serie interferenze e disturbi nelle zone di frontiera. Liu Wang e suo figlio, allora, tesero loro un’imboscata nel vecchio forte della città, e quando i Tartari arrivarono, padre e figlio combatterono con tutte le loro forze. Purtroppo, per mancanza di rinforzi e carenza di armi, non riuscirono a rompere le linee nemiche e furono intrappolati dai Tartari, che intimarono ai due di arrendersi. Tuttavia, Liu Wang e suo figlio dissero che erano là per proteggere la frontiera o morire tentando di farlo. Per questo motivo furono dunque entrambi uccisi sul campo di battaglia.
10 Kang Zhi Kang Zhi nacque durante la dinastia Tang, e crebbe con un fisico robusto e prestante, un aspetto da eroe ed era abile a tirare frecce da cavallo. Fu presto promosso alto ufficiale per via dei suoi risultati sul campo di battaglia, e fu insignito della carica di Generale dopo aver vinto la guerra contro Zhang Shao. Quando Li Tong si ribellò e sottrasse alle armate circa un migliaio di carri da guerra, Kang Zhi guidò le sue truppe contro Li Tong, sconfiggendolo, recuperò il controllo sulla città di Pu Yi e riacquisì anche i mezzi da guerra. Per via dei suoi meriti venne ulteriormente premiato, e nominato ministro. Kang Zhi si trasferì quindi a Jing Yuan. Nella famiglia di Kang Zhi la tradizione militare era fortissima: suo padre, infatti, usò astute strategie militari per sedare prima ancora che iniziasse, una rivolta contro l’impero. Il figlio di Kang Zhi, invece, sconfisse gli invasori che premevano ai confini del regno, decapitandone mille, incluso il loro capo. I membri della famiglia Kang furono tutti molto patriottici, e dalla grande morale.
11 Shi Guang Shi Guang nacque durante la dinastia Ming a Gui Ping. Da bambino fu molto ambizioso e tenace. Nonostante provenisse da una famiglia povera, era molto ben disciplinato, per esempio, una volta, trovò per terra dei beni di valore che qualcuno aveva smarrito per strada. Non ebbe nemmeno la tentazione di tenerli per sè, ma subito si adoperò per restituire quello che aveva trovato al legittimo proprietario. Una volta cresciuto, era molto studioso, e divenne quindi molto erudito ed istruito. Nel 1465 Shi Guang passò gli esami di stato per diventare Mandarino, ed ottenne voti così alti che fu nominato insegnante. Dopo essere divenuto un insegnante, ideò un programma di studi, a cui lui stesso si attenne scrupolosamente, per poter essere un buon esempio per i propri studenti in termini di disciplina e rispetto di sé stessi. Shi Guang godeva di ottima fama, sia come persona che come insegnante, e tutti i suoi allievi, che di lui avevano grande stima, crebbero onesti, sinceri, caparbi, disciplinati e seri lavoratori. Anche dopo la pensione Shi Guang continuò ad operare per la collettività, donando tutti i suoi risparmi per il bene della società.
12 Ren Bao Il generale Ren Bao nacque durante la dinastia Ming a Jian Ning Fu. All’età di 22 anni superò l’esame di stato per diventare Mandarino e gli fu affidata la posizione di ufficiale nella regione del Fujian. A quel tempo, la zona era infestata da banditi, che interferivano con le tranquille vite dei paesi sul bordo dei confini. Ren Bao riunì gli uomini che aveva a disposizione e si preparò a combattere i banditi. Prima di fare ciò, si scrisse il proprio nome sulla schiena, sulle gambe e sulle braccia, e disse: “Morire in battaglia è assai onorevole, ma il mio corpo appartiene alla mia famiglia, e non deve essere abbandonato tra lande desolate dopo la mia morte. Ho scritto il mio nome sul mio corpo cosicché chiunque possa seppellirmi”. I suoi uomini furono talmente commossi da non poter trattenere le lacrime, e lo seguirono fiduciosi in battaglia. Ren Bao, dal canto suo, non si comportava da superiore con il suo esercito, ma mangiava e dormiva nelle paludi, pativa la fame per giorni e giorni e si accampava dove capitava, in ricoveri di fortuna, spesso senza alcun riparo, proprio come loro. Il suo comportamento così leale, motivò così tanto i suoi soldati che sconfissero senza troppa fatica tutti i banditi della zona.

Dopo aver portato a termine il proprio incarico, Ren Bao fu chiamato a servire nello Shandong, dove gli fu offerta una posizione superiore ed incarichi politici.

Di nuovo, nelle storie della vita dei Tài Suì sopra riportate, da Wang Ji a Ren Bao, come già visto in precedenza, vediamo ritornare valori classici della cultura Cinese e del Confucianesimo: pietà filiale, sottomissione della persona gerarchicamente inferiore a quella gerarchicamente superiore e fedeltà all’imperatore.

Vuoi vedere l’elenco di tutti i Tài Suì per trovare il tuo? Vai a questo articolo.

Ti è piaciuto questo articolo di cinesespresso? Per favore, clicca su “Mi piace”, e condividilo su Facebook, Twitter e gli altri social networks!

Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.